Solomon Kane by Howard Robert E

autore:Howard Robert E. [E., Howard Robert]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-07-02T20:30:48+00:00

3. Stanotte la morte è in cammino

Jack Hollinster riprese lentamente conoscenza. Negli occhi aveva un bagliore rossastro, che cercò di mandar via sbattendo le palpebre. Sentiva un dolore lancinante alla testa, e quel bagliore gli feriva la vista. Chiuse gli occhi, sperando che cessasse, ma la luce impietosa gli attraversava le palpebre, e sembrava raggiungere il suo cervello dolorante. Un amalgama di voci lontane e confuse gli aggrediva le orecchie. Cercò di toccarsi la testa con una mano, ma non fu capace di muoversi. Poi, all'improvviso, fu invaso dai ricordi, e fu completamente e dolorosamente sveglio.

Era legato mani e piedi, e giaceva su un pavimento di terra maleodorante. Si trovava in una cantina spaziosa, piena di cataste di botticelle, barilotti e barili neri dall'aria appiccicosa. Il soffitto della cantina era abbastanza alto, e aveva grosse travi di quercia. Da una delle travi pendeva una lanterna, che emanava una luce che gli feriva gli occhi. Quella luce illuminava la cantina, ma ne riempiva gli angoli di ombre danzanti. Su uno dei lati dell'ambiente si apriva una larga scalinata di pietra. L'uscita era sul lato opposto: si trattava di un corridoio buio.

Nella cantina c'erano parecchi uomini; Jack ravvisò le sembianze scure e beffarde di Banway, il viso arrossato dal vino di Sam, il traditore, e due o tre delinquenti che passavano le giornate fra la casa di Sir George e la taverna del paese.

Gli altri dieci o dodici uomini gli erano sconosciuti. Erano tutti senza dubbio uomini di mare, irsuti e rissosi, con anelli d'oro al naso e alle orecchie, e le brache unte. Erano vestiti in maniera bizzarra e grottesca. Alcuni avevano la testa cinta di fasce multicolori, e ognuno di loro era armato fino ai denti. Sciabole corte con impugnature larghe d'ottone, pugnali tempestati di gemme e pistole lavorate in argento facevano bella mostra di sé. Quegli uomini stavano giocando a dadi, bevendo e bestemmiando, con gli occhi che scintillavano al buio, sotto la luce della lanterna.

Pirati! Quella non era certo onesta gente di mare, visto lo strano contrasto di eleganza e rozzezza. Brache unte e casacche da marinaio, ma chiuse in vita da fusciacche di seta; non avevano calze, ma molti di loro portavano scarpe con le fibbie d'argento, e le dita erano ornate di pesanti anelli. Molti portavano all'orecchio grossi anelli d'oro, dai quali spesso pendevano delle gemme di grandi dimensioni.

Fra tutti non possedevano un solo coltello da marinaio onesto: avevano dei pugnali italiani o spagnoli, costosissimi. Gli ornamenti, le espressioni feroci, il linguaggio scostumato e blasfemo, conferivano loro il marchio del loro mestiere sanguinario.

Il pensiero di Jack corse alla nave che aveva visto prima del tramonto, e al rumore di catena d'ancora che aveva udito nella nebbia. All'improvviso, si ricordò di quello strano tipo, Kane, e delle parole misteriose che aveva pronunciato. Come aveva fatto a sapere che si trattava di una nave bucaniera?

Che nesso aveva quell'uomo con questi selvaggi? Il suo aspetto da puritano era semplicemente una maschera che nascondeva sinistre attività?

Un uomo che stava giocando a dadi con Sir George si girò improvvisamente verso il prigioniero.

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